Il muro di Sormano – Storia, leggenda e fatica in 1,5 km di asfalto
![](https://i0.wp.com/lh5.googleusercontent.com/-H0TwVy6t71I/UBJva4bXfyI/AAAAAAAAKB0/SXNmNlZ_ha4/s320/scansione0003.jpg?ssl=1)
Poi la Casartelli mi piace perchè non è agonistica; è senza classifica finale, ognuno ci mette il tempo che vuole, e questo la fa sembrare, come diremmo “noi” podisti, una tapasciata di alto livello. Che dire poi dell’anguria ai rifornimenti: è una cosa che non si trova da nessuna parte nelle gran fondo ciclistiche….!!!
Sono i miei posti, le mie strade, il contesto di questa “gara”: qui mi allenavo da quando avevo 16 anni: la periferia di Como, la brianza lecchese, la salita di Onno, il dorsale lariano con la discesa di Nesso , ed il Ghisallo, dove noi ciclisti non possiamo non salutare, ad ogni passaggio, la Madonna del Ghisallo, nostra protettrice dal 1948, che tante grazie ha regalato e tante giovani vite ha accolto con se pur nel pianto dei loro cari.
Ma la mediofondo Casartelli per me dall’anno scorso è diventata una sfida: la sfida al Muro di Sormano. Questa salita, poco piu’ che una mulattiera in larghezza ( ma asfaltata benissimo dopo il restauro degli anni scorsi ) è una vera e propria ricerca della fatica.
Per capire quanto sia terribile basta pensare che una volta era inserita nel Giro di Lombardia dei professionisti ed è stata tolta perchè troopo dura….
Si sale di circa 300 metri in poco piu’ di 1,5 km, e la pendenza media di circa il 20% è la piu’ dura tra le strade “carrozzabili” da qui alla vicina Svizzera. Qualche anno fa avevo provato ad affrontarla in allenamento ma mi ero subito tirato indietro: pensate che ogni metro di dislivello è segnato sull’asfalto, ma lo sguardo di chi lo affronta difficilmente riesce ad allontanarsi molto dalla ruota anteriore. Qui se ti sbilanci un
![](https://i0.wp.com/lh3.googleusercontent.com/-6banSstKN5A/UBJvfFWgMsI/AAAAAAAAKCM/Y1YlUVtkY0Q/s400/casartelli.jpg?ssl=1)
Nelle maratone non ho mai trovato nulla di simile, anche se ribadisco la mia convinzione che una maratona a piedi sia sempre e comunque piu’ difficile da gestire che una granfondo in bici.
Da lunedi’ scorso ho ripreso le scarpette, e mi ci vorra’ qualche settimana per carburare.
Gli appuntamenti per quest’anno sono Firenze ed Honolulu; il primo obiettivo è sempre finirle, poi se le gambe staranno bene si vedrà piu’ avanti.
Al “muro” do appuntamento per l’anno prossimo. Altro giro, altra sfida.
Agostino