Domenica 13 avevo in previsione solo 5 km di corsa, il problema era che prima avrei dovuto affrontare 750 metri a nuoto e 20 km in bici… mi ero iscritto ad una gara di triathlon nella versione sprint, la più breve.
La partenza della prima batteria (per intenderci, quella degli scarsi) è prevista per le 8:30, per cui colazione alle 5:45 per evitare la congestione nella frazione di nuoto e partenza alle 6:30. Alle 7:15 mi ritrovo a parcheggiare all’interno di una cava fra colline di sabbia e macchinari enormi ed arrugginiti.
Nessuna traccia di laghi o di percorsi podistici, poi scopro che infilandosi a piedi in una stradina si raggiunge il tendone dell’organizzazione. Mi piazzo nel gazebo del gruppo triathlon di Busto in attesa di compagni di gara. Arrivano, mi faccio spiegare cosa devo farmene di adesivi, elastico, braccialetto e come funzionano i cambi. Semplice: esci dall’acqua, corri, strappa la cuffia, togli gli occhialini, infila il pettorale, gli occhiali, il casco, le scarpe, prendi la bici, corri, salta sulla bici e pedala, scendi dalla bici, corri, posa la bici, gira il pettorale, togli il casco e gli occhiali, cambia le scarpe e corri.