La corsa è onesta

L’ho letto da qualche parte “sull’internet” in questi giorni. È inteso nel senso che restituisce quello che le dai.
E devo dire che l’ho vissuto sulla mia pelle in questo weekend viennese.

Ma andiamo con ordine.

SABATO

La trasferta non è iniziata nel migliore dei modi xchè dopo mesi a calcolare e controllare i tempi x ogni uscita è ripetuta, ho cannato clamorosamente le tempistiche x il volo x Vienna!!!!

Risultato:

  • perso il volo
  • perso il mio “pacer” personale (scusa ancora Sebba)
  • un bel viaggetto in auto da 700epassa km

imageCmq con una bella tirata di 8 ore arriviamo nella capitale austriaca a metà pomeriggio in tempo per ritirare il pettorale (con un pacco gara di una tristezza infinita), fare due passi, cenare e preparare la tenuta per il giorno dopo.

Visto il freschetto opto per la maglietta a maniche lunghe (e si rivelerà cmq insufficiente).

 

 

DOMENICA

Scottato dal giorno precedente, ci svegliamo con ampio anticipo, colazione da atleta e via alla partenza.
Giornata coperta ma soprattutto fredda, con folate gelide che mi accompagneranno x tutta la maratona.
imageE mentre si è fermi ad aspettare cominciano i dubbi, le insicurezze: mi sarò allenato bene, avrei potuto fare di più? Fare meglio?

Finalmente si parte, la seconda ondata (circa 15min dopo i primi), così si ha anche il tempo di vedere il primo gruppo che sale il ponte sul Danubio (bellissimo colpo d’occhio).

E comincia anche la “maratona” di Erika che studiata la metro di Vienna, attraverserà la città in lungo e in largo per non farmi mancare il suo tifo.

Dal canto mio cerco di correre un po’ con la testa: ritmo un po’ trattenuto all’inizio, gel al momento giusto, bere ai ristori. Questa volta voglio fare le cose x benino.
Ma anche tenere il ritmo diventa difficile, sarà stato forse per il forte vento ma il passo segnato dal mio garmin impazziva in continuazione…
Decido quindi di andare un po’ a sensazione e vedere fino a che punto il fiato e le gambe tengono.
E le gambe sembrano tenere, tutto bene al 20, al 30 e, incredibile, anche al 35 le gambe tengono. Comincio a pensare che sta volta andrà bene e l’obiettivo di migliorarsi è a portata di mano.
Poi al 37 si spegne un po’ la luce, gambe pesanti, voglia di mollare.

Ma proprio quando penso di non farcela più, ecco la mia fan numero uno che spunta all’improvviso e mi incita a non mollare (Erika, grazie che ci sei sempre!!!) e un po’ mi riprendo, stringo i denti per questi ultimi km.
Ed ecco l’ultimo km, scatto con energie che non pensavo di avere più e taglio il traguardo.
Uno sguardo al garmin… Migliorato di 15 minuti!!! Ci speravo, ma adesso è vero.

imageE in quel momento, tra mille pensieri, ecco che mi ritorna in mente: “la corsa è onesta”.
Sì, xchè se ti impegni, ti alleni bene, fai piccoli sacrifici poi i risultati arrivano, sempre.
E io nel mio piccolo il mio risultato l’ho ottenuto. Grazie alla pazienza di Erika che ha sopportato le mie uscite mattutine, i miei lunghi domenicali ma soprattutto le mie paranoie.
E grazie a chi mi ha accompagnato, consigliato e supportato in questi mesi di preparazione, primo fra tutti Sebastiano, ma anche Ilaria, Matteo e tutti i “cascini” con cui sono uscito in questi tre mesi.

Adesso qualche giorno di riposo e poi si riprende perché alla “corsa” voglio chiedere onestamente se posso migliorare ancora un po’.


 

Una risposta

  1. Gabriele Poli ha detto:

    Grande Alessio, un weekend incredibile e un racconto emozionante, bravo !!!!!
    Ma invece Erika, con tutti i km che hai fatto per inseguirlo potevi farti la mezza di Vienna 🙂

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