Senna Comasco: la tapasciata a forma di Trail

l ricordo della domenica a volte un po’ sbiadisce al lunedì, coperto dal cielo grigio, dagli oneri del lavoro e dalle continue preoccupazioni che questo comporta. Ed allora, riavvolgo un po’ il nastro delle ultime ore per poter riassaporare quanto di bello c’è nella domenica mattina. Qualcuno odierebbe quella sveglia tanto inclemente che alle 6 fa il suo ingresso, ma la tentazione di rigirarsi svanisce in fretta, come ieri, al pensiero di inaugurare una nuova tapasciata. L’idea di andare a Senna Comasco al posto di Saltrio a me è balenata settimana scorsa, quando incuorisita dal volantino preso a Cogliate, ho visto che i percorsi non erano niente male. Al giovedì anche Teo era della stessa idea e tra giri su whattsapp e facebook è bastato poco metterci d’accordo. Fortunamente la concomitanza con la mezza del lago maggiore che ha visto protagonisti numerosi 5 cascini ha reso la logistica della tapasciata più semplice, ma non ci sarebbe dispiaciuto se a partecipare ci fosse stato qualcuno in più. Domenica eravamo in 4: io, Teo, Claudio e Paolo.

IMG_0652[1]Sembrava la classica spedizione eplorativa, quella che si fa per conoscere una nuova zona prima di proporla ad altri per apprezzarne pregi e difetti. Tanti i vantaggi che hanno fattto propendere per Senna: la vicinanza da casa, i vari chilometraggi a disposizione, la natura sponsorizzata nella presentazione…insomma tutto faceva pensava che non saremmo tornati a casa delusi. E così è stato. Non è stato difficile raggiungere il posto (complici anche le tecnologie di oggi) e di questo bisogna ringraziare anche chi ha posizionato i cartelli del ritrovo inconfondibili. Il tempo sembrava volare in macchina, ascoltando Teo, Paolo e Claudio parlare dei Trail: ce n’è per tutti gusti e per ogni tipo di difficoltà. Ormai sono tante le organizzazioni che promuovono queste iniziative, pensando anche a chi è meno agile e rendendo un Trail alla portata di tutti sia i per chilometri, per i dislivelli e per le difficoltà. Arrivati a Senna l’aria era ancora fredda, ma sapevamo che da lì a poco si sarebbe scaldata. Dopo aver fatto una piccola foto ci ritrae alla partenza, per non dimenticare questa bella domenica mattina, siamo partiti tutti decisi per le distanze che ognuno aveva scelto: io per i 13 km, Paolo per i 20 e Teo e Claudio coraggiosamenti per i 28. All’inizio il tratto in asfalto di appena un chilometro e mezzo scarso ci ha portato subito nel bosco e già lì mi sembrava di rinascere. Il sentiero era ben segnalato e molto curato e dopo circa 5 km si usciva per raggiungere un piccolo borgo dove si trovava il primo ristoro, non molto fornito ma comunque utile nella sua essenzialità: acqua, thè caldo, biscotti, pane e marmellata e torte… Dopo una breve sosta, allegerita del giubbino si riparte. Dopo ancora un chilometro scarso si rientrava in natura ed anche qui un bellissimo percorso salute si presta bene all’occasione. Tanti i cartelli per indicare i passagi e tanti gli accorgimenti per prestare attenzione a fango, foglie e possibili radici sporgenti. Ancora pochi chilometri di aria e poi dal 10 km purtroppo si abbandonava lo sterrato per proseguire su strada. Purtroppo il passaggio era doveroso per soddisfare 2 condizioni: riportare chi era sul percorso dei 13 all’arrivo e condurre gli altri alla deviazione e proseguire per i 20 o i 28 km. L’organizzazione si è premunita di farci trovare un altro ristoro verso l’11° Km e dopo un breve tratto di asfalto ecco il bivio. Che peccato dover svoltare verso l’arrivo…ma d’altra parte avrei dovuto mettere le ali per poter fare di più… Continuo verso una pista pedonale che portava poi verso un piccolo tratto di sterrato, al termine del quale si rientrava per l’ultimo chilometro al punto di partenza. All’arrivo trovo Paolo che mi racconta della sua disavventura con le scarpe nuove che l’hanno obbligato a cembiare i suoi piani, percorrendo alla fine il mio stesso tragitto. Il tempo di realizzare che i chilometri fatti in effetti erano 14, riportati dal navigatore, ho approfittato del ristoro finale. Non molto ricco, ma c’era tutto: frutta, biscotti, zuccheri e persino la pasta appena cotta. Dopo poco in attesa degli altri, vediamo sfrecciare Sandro e dopo pochi minuti arriva Teo. Provato dalla fatica ma soddisfatto dei 28 km. Poco dopo Arriva anche Claudio ed entrambi ci raccontano di quanto fosse bella la senconda parte: molto simile ad un Trail, con pendenze buone (circa 700 mt di dislivello), panorama mozzafiato con un breve tratto di vista sul lago di Montorfano. La spedizione si è quindi conclusa con successo, promuovendo a pieni voti la new entry di Senna Comasco, che vanta un’ottima logistica parcheggi con tanto di vigilanza in biciclettta, docce e deposito borse. Torniamo tutti a casa soddisfatti ed io in particolare porto a casa il mio passaggio alla mezza di questa mia maratona: 21 settimane concluse ed ora mi dirigo verso il muro dei 30… In fondo questa martatona richiede come le altre pazienza, sopportazione e impegno come nella corsa, con la differenza che il traguardo sarà una nuova vita. Immaginando intanto la futura vita in tre, assaporo i futuri Trail o corse che mi piacerebbe mettere nel cassetto ponendo come unico obiettivo quello di finirle e di rimanere soddisfatta per avercela fatta.

Serena

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